Una vacanza diversa

 sempreduro   29 Maggio 2014   6525    racconti erotici

Una vacanza diversa

Introduco Marco, compagno di merende da una vita, colui che dopo 23 anni di frequentazione ininterrotta del nostro eden ha dovuto dire stop per quest'anno, riorganizzandosi per riprendere come prima e più di prima in una nuova veste: coppia.

Ricevo questo gustoso raccontino che mi fa fare un salto indietro nel tempo.

Buona lettura


- o -

Il mio amico Carlo detto Carletto mi telefona alla fine di febbraio dicendomi che deve parlarmi urgentemente di persona di una questione un po’ delicata , che non è il caso di affrontare al telefono.

Cerco di saperne di più ma Carletto è estremamente ermetico . Nulla da fare bisogna vedersi a quattr’occhi e così ci accordiamo per vedersi la sera successiva da Twin un locale sempre molto frequentato, soprattutto da gnocca di importazione .

Alle 22 precise Carletto è già lì fuori che scalpita e mi fa ampi cenni di saluto appena mi vede.

Lo vedo pimpante e gagliardo come ai vecchi tempi “Marco roba forte, quest’estate farà molto caldo …..” La cosa mi lascia un po’ spiazzato considerato che siamo a metà febbraio e quella sera fa piuttosto freddo. Ci mettiamo seduti al tavolo di fronte a una bella birra ghiacciata appunto , tanto si parla d’estate e di caldo. Il buon Carletto è euforico ed in men che non si dica mi rivela il grande progetto dell’estate. Nelle sue torbide frequentazioni di privè , scambisti, centri massaggi e dintorni gli è stato rivelato un posto paragonabile all’eden del sesso .E’ un posto dove si tromba dappertutto senza problemi , dove tutti vanno nudi ovunque nella massima libertà .Altro che Italietta con le sue spiagge tessili per famigliole borghesi e benpensanti dove però tutti sono piu’ o meno cornuti e contenti .Ad un certo punto scatta spontanea la domanda “dov’è questo posto?”. E lui risponde “si chiama Cap d’Agde ed è nella Francia del Sud”.

Dopo questa rivelazione mi documento ed in effetti scopro che lì già si trombava prima che io nascessi, allora penso che ho perso un sacco di tempo e che Carletto ha ragione , bisogna prenotare subito per stare tranquilli e trovare posto . Ci accordiamo per fine luglio , 8 notti giusto per fare una settimana piena . Mandiamo pochi giorni dopo un acconto ad una agenzia immobiliare del luogo suggerita da un conoscente di Carletto.

Ora c’è solo da aspettare che arrivi l’estate.Farà molto caldo…….

Nel frattempo passa un lungo inverno e poi arriva la primavera ed infine l’estate.

Decidiamo di spezzare il viaggio perché in fondo sì non è così lontano ma sono pur sempre 1.100 Km da Roma . E poi è meglio non arrivare distrutti per essere subito operativi perché lì non è che andiamo per fare i commendatori con la pancia all’aria . All’aria aperta ci staremo certo ma con la fava dritta altro che storie .

Finalmente l’indomani , preso possesso dei nostri alloggi, costosi ma al contempo abbastanza squallidi, ma tanto chi ci sta mai lì dentro, giusto il tempo di dormire e di fare i bisogni personali, tutti al mare pronti a sguainare l’uccello, manco fosse l’alabarda spaziale di Jinko Ufo Robot.

Ed in effetti Carletto aveva proprio ragione….non sapevo dove guardare , tutt’intorno a me c’erano donne completamente nude con la patata al vento …..beh , veramente pure una massa di uccelli , ma di quelli , tanto chi se ne importa.

E allora inizio a fare il mio bravo lavoro di manovella fissando insistentemente i genitali della gnocca di turno e comincia a tirare e poi uno….due……tre schizzi ! Poi tornando dalla spiaggia penso che forse ho esagerato …….e poi magari la sera non mi tira.

Dopo una piccola siesta vespertina ed una bella cena con Carletto a base di ostriche di Bozigues , tanto per non farsi mancare nulla , condita dei vari commenti su questa e quella , tanto pure al ristorante sono quasi tutte piu’ o meno vestite di nulla ….siamo pronti per la vita notturna.

Ovviamente Carletto si è ben documentato anche su quella. Snocciola con sicurezza una serie di nomi più o meno incomprensibili con maccheronico accento francese , indicando con dovizia di particolari le specialità di ciascuno . Alla fine andiamo al Pharaon.

Dentro c’è di tutto , fighe , cessone alla turca , donne giovani, vegliarde ultracinquantenni, uomini etero, gay , bisex, trans e chi più na ha ne metta.

Il locale è piccolino, si sta un po’ appicicaticci , tanto che quando ti muovi devi stare attento a dove metti le mani , rischiando anche strofinamenti non graditi. Ma tant’è.

L’importante ormai è trombare , trombare a tutti i costi altrimenti saremmo andati alla spiaggia di Serapo dove il mare è pure più bello e poi non c’è bisogno di fare 1000 chilometri in più.

Dunque questo Pharaon è fatto così : si entra dentro , sulla destra c’è subito il bancone del bar, segue micropista da ballo circondata da specchi , in fondo sulla destra sala affumicante per nicotinomani e sulla sinistra finalmente il privè.

Bevo un drink, qualcosa che tira un po’ su, per farsi coraggio, un bel gin tonic e poi mi fiondo nel privè. Ci sono due letti in due alcove senza porta, separate tra di loro da un pannello nero , colore quest’ultimo dominante all’interno. Luci soffuse , ci si vede assai poco . I letti rossi rappresentano l’unica macchia di colore. Infine ci sono due mini dark room , anche queste aperte , però non si vede una mazza lo stesso .

Comincio a girare con un’unica idea fissa in testa. Cerco di capire se una bella moretta mi fa combinare qualcosa ma mi dà il due di picche. Continuo il mio tour , seguo una, due, tre coppie, ma niente , qualcuno mi precede sempre oppure mi scartano . Sì ok , avrò pure un po’ di pancetta , ma I’arnese funziona eccome ….Ad un certo punto vedo una biondona nella dark che lo sta prendendo da un tipo palestrato , mi avvicino ed inizio a sondare il terreno palpando il terreno , una bella strizzatina alle tette , bene , si lascia fare , intanto il tipo sbotta lanciando un piccolo gemito e quel culo bianco ben fatto rimane lì appeso , allora glielo appoggio e continuo a palpare nel frattempo infilo al volo il condom e glielo sbatto dentro il retrotreno tutto soddisfatto , dopo pochi colpi me ne vengo tutto soddisfatto . Ma l’ebbrezza dura poco…, colpo di scena la biondona si gira ……è un travestito ! e pure fatto male! Subentra un naturale irrefrenabile ribrezzo….meglio berci sopra , urge un altro gin tonic di corsa ! Dopo il trauma Lui non dà più alcun segno di vita e d’altra parte la mattina al mare era stato stressato a dovere . E’ meglio dormirci sopra tanto più che nel frattempo Carletto è sparito da un pezzo . La tarda mattinata dopo, Carletto che dorme da solo , perché la notte scalcia e parla da solo e poi dice che io russo , mi suona alla porta e mi racconta che lui mentre era in quella bolgia dantesca ha conosciuto una coppia belga che l’ha invitato a casa sua e giù trombate pazzesche. A questo punto gli racconto la mia disavventura e lui scoppia in una fragorosa risata , salvo poi tranquillizzarmi dicendomi che la sera andremo ad Agde , circa 10 chilometri , più a sud , perché lì c’è un locale molto figo e soprattutto pieno di figa.

Per farla breve , ripetute più o meno le gesta del giorno precedente, la sera siamo pronti per andare al Quai des Anges, il locale molto figo di cui sopra.

In effetti questo , rispetto al Pharaon , è più grande , si respira , c’è un bel sistema di aria condizionata , una pista da ballo più decente, con tanto di gabbia, numerosi divani tutt’intorno ed un ampio bancone del bar.

Rispetto alla porta d’ingresso, sulla sinistra c’è un piccolo vano al cui interno si aprono una sorta di cellette , poco illuminate , ma ci si vede abbastanza per non ripetere il tragico errore della sera precedente . In quel momento però c’è un piccolo determinante particolare : non succede nulla , c’è solamente una coppia che si guarda intorno senza mai entrare in azione.

Siamo entrati alle 23 ed ormai è quasi l’una e per tutta la serata non ho combinato nulla a parte un principio di timida zagana , presto interrotto, iniziato dalla mano di lei ultraquarantenne di coppia indigena .

Allora mi butto leggermente demoralizzato su un divanetto . resto un po’ lì a sorseggiare il mio solito gin tonic quando mi accorgo di essere fissato da una coppia che inizia a balordeggiare fissandomi. Allora mi avvicino , “evvai Marco !-penso – è arrivata l’ora!”.

Il tipo di coppia balorda dopo una lunga manfrina di strusciamenti e palpeggiamenti della sua Lei , un tipo nulla di speciale, ma tutto sommato montabile, mi si avvicina e comincia a parlarmi .

Mi fa un sacco di domande - “uffa ‘sti francesi” penso - a cui mio malgrado rispondo affabilmente, giusto per fare il simpatico e poi mi fa la grande proposta “ tiratelo fuori che ti faccio un pompino!”

Forse ho capito male ……ma no sicuramente è lei che vuole farmelo , in fondo il mio francese non è granchè, certamente ho capito male….., infine titubante lo sfodero e con una gocciolina di sudore freddo aspetto di vedere che succede ……la testa dell’uomo si avvicina ….Aiuto!! E adesso ? Improvvisamente con un colpo di reni lo rinfodero ed a grandi passi guadagno l’uscita .

Mi tocca aspettare pure Carletto fuori per oltre un’ora fissando l’inquietante visione del fiume Herault di notte . Alla fine Carletto esce raggiante raccontandomi una mega trombata condita di particolareggiati dettagli, per poi chiedermi “ e tu Marco , com’è andata?” “Alla grande!” rispondo tutto convinto e lui tutto soddisfatto “ te l’avevo detto!”.

Che bella vacanza!

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