kapedag    202  lifestyle , gestione locale
Chi – gestore o cliente che sia – non comprende che il progressivo ed evidente declino dei club privè in Italia è strettamente connesso all’invasione dei locali da parte dei singoli post covid, peraltro promossa con escamotage che portano le gestioni al limite del lenocinio (mi riferisco alle coppie pilota, alle singole compiacenti, alle starlette delle gang), non ha capito davvero nulla o vive nel mondo sbagliato! Il problema è già stato trattao di recente nella Lettera Aperta che vi consiglio di rivedere.
Quanto avevo previsto QUI è avvenuto, i locali storici, quelli più robusti finanziariamente sono sopravvissuti alla pestilenza ma i singoli sono diventati ancor più necessari a supportare gestioni incapaci a garantire l’equilibrio economico le proprie attività, fermo restando l’anelasticità dei profitti nascente dalle abitudini del passato.
L'occupazione con percentuali di uomini spesso pari od oltre 80% delle presenze rende gli ambienti pesanti, fa perdere completamente l’atmosfera trasgressiva e fomenta la conflittualità tra coppie e singoli, ciascuno convinto di aver diritto di divertirsi a modo proprio ma entrambi messi nell’impossibilità di farlo. La moltitudine di uomini, che ormai si riscontra in tutti i club ed in tutti i giorni della settimana rende impossibile il divertimento delle coppie che cercano una via di fuga dall’oppressiva continuità degli inseguimenti ma irrita gli stessi singoli che però, forti di un occasionale colpo di fortuna, resistono nel frequentare i privè sia pur infastiditi e talvolta con manifestazioni evidenti di nervosismo nell’impossibilità di creare una situazione intrigante senza disturbo di altri falegnami.
La conseguenza più grave, però, è che i flussi libertini si spostano verso le feste private che al contrario sono in grado di garantire a priori il numero dei singoli che saranno accettati, quando addirittura non riservate alle sole coppie . L'effetto è la desertificazione dei club, anche quelli con passato glorioso.
L’ultima volta che ho trovato un ambiente adeguato a quello che dovrebbe essere un club scambista è stato a giugno 2024 al Le Chic a Vicenza e prima ancora a marzo all’Harem di Milano; nel primo caso era una serata a tema solo coppie e nel secondo il costo d’ingresso dei singoli portato ad oltre 200 euro ha consentito – in infrasettimanale – di avere un afflusso maschile accettabile. Non provateci nemmeno a Roma, ovunque andiate cercate la garanzia di una sala coppie presidiata perché troverete orde di singoli infervorati e similitudini con ambienti gay, attesa la densità di testosterone nell’aria; al di sotto di Roma va ancora peggio perché potreste trovare non di rado, oltre a questo, anche contaminazioni estranee al concetto di libertinaggio.
Molti club sostengono di fare una selezione, se poi si chiede quali siano i criteri pochi riescono a spiegarli; il ridicolo il richiamo alla percentuale (di norma ti dicono un singolo per ogni cinque coppie) – mai rispettato – non è un criterio realistico in quanto le dinamiche di ingresso ed uscita rendono impossibile gestire questo intento (quantunque dichiarato). Altri dicono “noi avvertiamo all’ingresso della situazione interna” ma chi avverte chi è già dentro che in breve si trova assediato?
La mia soluzione, come più volte detto nel blog e che ripeto fino alla stanchezza va individuata nella segmentazione unita ad un flessibile prezzo d’ingresso, unica possibilità per addivenire ad un controllo dei flussi. Ogni altro metodo di “selezione” è – di fatto – impraticabile se non rendendo pubblico e quindi trasparente un numero massimo di presenza di singoli in ogni momento della giornata/serata (es. 5) che prescinde dalla imprevedibile frequentazione del locale (resta poi da vedere come “scegliere” i fortunati evitando code e resse all’apertura).
Cosa intendo per segmentazione e flessibilità? Come prima cosa distinguere i giorni dedicati alle coppie da quelli dedicati ai cuckold, creando una matrice di prezzo coppia/singolo improntata al criterio che premia l’indice di soddisfazione.
Esclusa ogni possibilità di fare entrare coppie gratuitamente che renderebbe il club un motel (ancora più se ha le camere chiuse) come invece purtroppo oggi avviene in molti locali del centro-sud, le coppie che vogliono stare tra loro devono esser disposte a pagare un prezzo realisticamente remunerativo del servizio e di un profitto imprenditoriale, questo in quanto il prezzo dei pochi singoli ammessi in quei giorni (generalmente coincidenti con i fine settimana) sarà molto alto (indicativamente non inferiore a 150 euro nel centro sud e 200 al nord) creando automaticamente selezione; al contrario le coppie più aperte al singolo anche se solo non disturbate da esso potrebbero fruire di migliori condizioni d’ingresso nei giorni “cuckold” in cui l’afflusso di uomini soli sarebbe elevato in considerazione di un prezzo calmierato (attorno agli 80 euro al centro sud e 100 al nord).
Alla fine il conto economico si solleverà? Non lo so ma di certo non si dovrà più assistere alla crescente ed inevitabile desolazione del proprio locale oppure esser costretti a trasformarlo in un postribolo sotto falso nome.
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