VALENCIA SWINGER spiagge e privè (ES)

 kapedag   22 Settembre 2015   12979    spagna , club privè , spiagge

VALENCIA SWINGER spiagge e privè  (ES)

Valencia è una città stupenda, con un clima ancor migliore e una popolazione simpatica e cordiale. Noi abbiamo soggiornato nella parte moderna, dedicata alle scienze e alle arti ed abbiamo avuto modo di apprezzare la meraviglia dei palazzi, l’ampiezza dei viali e dei ponti che ne fanno la Miami d’ Europa.

La cosa che più meraviglia il naturista moderno è il connubio che la città ha con il libertinaggio, che trova ampio spazio nelle grandi spiagge semiurbane e nei numerosi swinger club.

Il porto di Valencia divide in due la lunga costa sabbiosa della città, guardando il mare a sinistra ci sono le spiagge attrezzate per le famiglie, gli adolescenti in caccia e qualche plantigrado che non ha ancora capito come di gode il sole e mare. Nel complesso della loro immane noia, ben attrezzate e godibili senza fatica direttamente dal centro città con dieci minuti di bus.

A destra viene il bello!

Con 15 minuti di macchina si arriva sulla parte non attrezzata, o meglio attrezzata minimalmente per le esigenze di alcuni tessili e dei nudisti che, come si sa, amano ampie zone di spiaggia libera e area dunale: si parla di 8 chilometri di spiaggia.

Le due zone nudiste, anche se non riconosciute ufficialmente, sono entrambe nel parco naturale di Albufeira, venendo dalla città nell’ordine le uscite di: Pinedo e Saler. C’è poi la spiaggia di L’Ahuir che sta tra Gandia e Xeraco che alcune coppie libertine assicurano si tratti di una delle più interessanti poiché è molto grande e per questo perfettamente tranquilla ed adatta al sesso ein plein air in piena tranquillità, sebbene con maggiore difficoltà per lo scambio in quanto gli spagnoli hanno un approccio poco esplicito (direi timido e riservato) e quindi sono poco propensi ad “accorciare le distanze” senza una “scusa”.

La presenza di attrezzature di sicurezza gestite dalla locale croce rossa per il salvataggio in mare e di saltuari controlli di polizia in quad rendono non facile l’attività libertina come, invece, il parco di Albufeira ispirerebbe, stante le ampie aree semideserte, l’eccitante brezza mediterranea e le numerose ragazze sole, con occhietto lungo. Tuttavia, almeno a Pinedo, che è la spiaggia che consiglio alle coppie con approccio al naturismo moderno e emancipato, il movimento c’è; si riesce anche a combinare qualcosa tra coppie etero e gay (queste ultime in assoluta prevalenza), senza esser troppo disturbati dalle torrette d’avvistamento in mare e dalla polizia, ponendo attenzione al rumore del motore dei quad e mettendosi con un orientamento adeguato ad evitare sguardi indiscreti che, peraltro, non sono particolarmente attenti a questi fenomeni a cui, credo, siano abituati. Al Saler, invece, l’ambiente ci è risultato un po troppo “familiare”, considerato anche che si può arrivare al plesso nudista direttamente con la macchina e questo facilita le famigliole di naturisti che si incontrano la domenica. Però, a pochi metri dalla spiaggia naturista di Saler, c’è un ristorante divino che si chiama Arrosseria Duna direttamente sulle dune, dove si degusta una paella morena incredibile; di notte il locale assume un contesto tra il romantico e il morboso che ispira di tutto e tra i parcheggi e la spiaggia c’è anche qualcosa d’interessante da fare….

Veniamo alla dolorosa questione dei singoli. Premesso che nelle spiagge nudiste spagnole ci sono non di rado singole anche molto interessanti e che non è prassi locale andare a rompergli le palle solo perché sole, come invece avviene in Italia, il problema dei maschi soli sussiste anche qui. Devo però dire che i controlli delle forze dell’ordine su di loro funzionano, credo li abbiano schedati e li tengano di mira: alla prima cazzata intervengono. Ce ne sono di tutte le età, i giovani sono pure piuttosto prestanti e tengono un contegno dignitoso, anche se per me è talmente evidente quello che stanno facendo lì che le apparenze non ingannano, anche se almeno non rompono le palle con passeggiate continue e spostamenti tattici, di cui davvero non avevamo nostalgia.

Parlando di singoli introdurrei il discorso club. In Spagna, ne ero già consapevole dal mio ultimo viaggio, i singoli sono accettati nei locali durante la settimana; il sabato è generalmente dedicato alle coppie salvo pochissimi che vengono relegati in ambienti a loro dedicati. Nel locale dove siamo stati, l’ AGANIA erano recintati al di la di una grata di ferro con una porta che si apriva su richiesta delle coppie che premevano un pulsante per farli entrare nella dark room, ambiente che faceva da cuscinetto tra la zona singoli e il locale per le coppie. Pertanto loro potevano avere contatti con le coppie tramite la gabbia che consentiva di inserire il cazzo per farselo maneggiare o succhiare oppure entrare su richiesta per gangbangare la malcapitata di turno. Solo a una certa ora, a giochi già in corso, gli davano accesso pieno, ma stiamo parlando di non oltre 5/6 uomini a fronte di 30-35 coppie. La sera che siamo andati noi c’erano coppie notevoli, anche se nel sud della Spagna la moda è un po arretrata, soprattutto per gli uomini che provocavano un orrida reazione da parte di A. nel vederli con bermuda e infradito.

Purtroppo la mia compagna era in rosso e quindi non abbiamo potuto usufruire delle jacuzzi, che è il fulcro per l’incontro tra coppie che, come in tutta Europa eccetto Italia e Francia, dopo i convenevoli al bar si mettevano un accappatoio e si recavano nella zona jacuzzi e poi playroom.

L’altro locale che avremmo voluto visitare era il jardin d’ Eden il più nuovo, consigliatoci sulla spiaggia; e pure il Charleston , che dedica il sabato solo alle coppie, ma le condizioni di cui vi ho detto di A. non suggerivano il tour programmato.

Insomma il sud della Spagna da Almeria e Valencia credo sia un nuova interessante frontiera in chiave sostitutiva di quelle più mature in Francia, anche se non esplicita e paragonabile in termini di action, presenta risvolti interessanti per le coppie più “tranquille” e meno ansiose.

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1 Commento

  1. Kull
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    says:

    Il fatto che il club abbia un sito in spagnolo ed un altro in francese la dice lunga sul vecchio desiderio degli spagnoli di creare una loro "Cap d'Agde", dal discorso Vera Playa (poi andato in altra direzioni) in avanti. Speriamo ci riescano, lasciando però alla meta francese tutti i lati negativi che ormai conosciamo da tempo su questo sito...

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