Club Privè o Bordello

 Antonello Silani      5618    gestione locale

Club Privè o Bordello

Quella che vedete in foto è la pubblicità di eventi di un locale del nord Italia che si vende come “club privè”.

Nei club privè io ci vado con la madre di mio figlio, la mia compagna! E' una scelta di stile di vita, un approccio moderno all'esigenza di promiscuità insita in sessualità evolute, mixata con il desiderio di non tradire la fiducia del partner, anzi di coibentare la coppia in complicità e condivisione. Mi chiedo cosa abbia a che fare un ritrovo di porno attrici o sexy show girl con il libertinaggio spontaneo. Certo certo…sono li per fare lo spettacolo ed animare la serata…non per prostituirsi, mi pare chiaro! Ma l’accostamento, già di per sè, rende equivoca la situazione ed il contesto.

I “privè” stanno alla canna del gas, è evidente! Devono richiamare i singoli “finanziatori” dai vari lap dance e night club, ma non hanno più esche. Le coppie - non compiacenti e prezzolate -  rifiutano di esser assimilate a un duo mignotta+pappone/impotente, come di norma avviene ad opera di masse di singoli attirate da questo tipo di locandine.

Chi credete potrete trovare a queste serate?

E' ora di fare chiarezza se non vogliamo mettere una pietra tombale definitiva sul libertinaggio organizzato in Italia, già fortemente inciso dalle coppie PR che creano eventi in località private, senza un minimo di garanzie e tutele, contro ogni legge di concorrenza, vendendoli esentasse sui più noti swinger dating.

Premesso che tutto questo avviene fuori da una corretta imposizione fiscale, va precisato che la responsabilità  ricade interamente sul legislatore italiano non sul club di turno; i locali, infatti,  dovrebbero poter svolgere la loro attività di casa d’appuntamenti, usando il nome che è proprio. In Italia, invece, si continua a considerare la prostituzione come un fenomeno non regolamentato, facendolo ricadere in una disciplina civilistica anacronistica (mancata ripetizione dell’indebito) e limitando la tutela penale ad un evento corraterale, vieppiù eventuale (lo sfruttamento).

Sono davvero stufo.

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1 Commento

  1. aventador
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    says:

    E' vero: questi club, o sedicenti tali, sono una vera vergogna. Le coppie PR oltrechè una vergogna, sono una realtà anche in club insospettabili. la colpa è dei singoli babbioni che si prendono in giro illudendosi di aver conquistato una strafiga quando, in cuor loro, sanno benissimo che anche un sorriso li dentro, in quel contesto, ha un corrispettivo in denaro. Ma il punto più interessante dell'articolo è il sostentamento economico dei club e il risvolto della fiscalità e qui, credo che ci siano insanabili contraddizioni: i singoli, di cui io non sono il sindacalista, sono evidentemente la quota di clientela che permette ai clubs, quelli normali, di stare in piedi. Questo perchè la quota associativa (o contributo, chiamatelo come volete) che essi pagano è superiore (e di molto) a quello della coppia: e qui sta il punto dolente. Non c'è nessuna ragione al mondo per cui, in un'associazione regolata dalle nostre norme civili, una persona debba pagare più di due persone messe insieme solo in ragione della propria condizione personale e sociale in quel momento e cioè essere uomo e essere solo. Ricordo a me stesso l'art. 3 della Costituzione: " Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". Far pagare il singolo di più, tanto di più, significa paradossalmente legittimare il punto di vista di chi crede che egli abbia diritto ad un "servizio": altrimenti, lo ripeto, non c'è alcun ragionevole motivo per sostenere il contrario. Mi rendo conto che si tratta di una visione un pò rigida ma, ad essere onesti, è senza dubbio corretta. Questa è la teoria. In pratica, da singolo (anche a fine carriera) sarei propenso acchè l'ingresso per i singoli fosse più salato di quanto già non lo sia, molto di più: così si depurerebbe l'ambiente di tutti i curiosi che ridacchiano per celare il loro imbarazzo, dei gruppi di singoli stile Alpitour, di quelli che dicono "mettiamo su un altro cinquantino e invece di andare in disco ce ne andiamo al privè", di quelli che non si rendono conto che pagano e strapagano solo per acquistare un grosso punto interrogativo, di quelli che arrivano in ciabatte e pantaloni alla sanculotta, di quelli che credono di essere allo zoo e, insomma, di tutti quelli che, avete capito, non c'entrano nulla con questo mondo

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